Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti,
farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non
ti raggiunge: lascia che io taccia
col tuo silenzio.
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Sete di te m'incalza
Sete di te m'incalza nelle notti affamate. Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita. Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa. Sete di metallo ardente, sete di radici avide. Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora. Sei piena di tutte le ombre che mi spiano. Mi segui come gli astri seguono la notte. Mia madre mi partorì pieno di domande sottili. Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci. Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo. Solco per il torbido seme del mio nome. Esista una terra mia che non copra la tua orma. Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove. Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla. Come poter non amarti se per questo devo amarti. Se questo è il legame come poterlo tagliare, come. Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa. Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce. Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane. Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi. La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci. L'anima è accesa di queste braccia che ti amano. Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo. Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete. E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
(P. Neruda)
Ballata dei tre fiumiIl fiume Guadalquivir scorre tra olivi e aranci. I due fiumi di Granada vanno dalla neve al grano. Ah amore fuggito e non tornato! Il fiume Guadalquivir ha la barba granato. I due fiumi di Granada, uno sangue e l'altro pianto. Ah, amore, fuggito per l'aria! Per le barche a vela, Siviglia ha una via; per l'acqua di Granada remano solo i sospiri. Ah, amore, fuggito e non tornato! Guadalquivir, alta torre e vento fra gli aranceti. Dauro e Genil, torrette morte sugli stagni. Ah, amore, fuggito per l'aria! Chi dirà che l'acqua porta un fuoco fatuo di grida (G: Lorca) nbsp; |
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